Vado in acqua tutti i giorni, letteralmente tutti i giorni, sole, pioggia o neve.
Il mio nome è Federico Traverso (Skull), sono un designer e un fotografo.
Vivevo a Genova ma non sulla costa, così, appena ho potuto mi sono spostato in un paesino affacciato sul mare: Bogliasco.
Finita la scuola, sono stato coinvolto nel progetto Surfactivity, un surfshop aperto dai fratelli Massa, per i quali ho disegnato il logo e ho sviluppato una vera e propria linea di abbigliamento che ha lasciato il segno a Genova tra il 1995 e il 2005. Con loro, è nata una amicizia fraterna che dura tutt’oggi ed è merito loro se io, che sono nato e cresciuto con un padre alpinista tra rocce, corde e moschettoni, mi sono avvicinato al mare e ho cominciato ad amarlo.
Ho fondato Skull Creativelab nel 2001 e da diversi anni collaboro con Cressi, per la quale disegno e testo diversi prodotti: borse, mute, abbigliamento. Sono diventato loro ambassador. Non come atleta (non faccio gare e non pesco) ma perché con il mio lavoro e la mia vita incarno lo spirito Cressi, ossia l’amore incondizionato per il mare. E proprio questo amore mi spinge ad andare in acqua il più possibile. Quando sono in acqua mi sento bene, e con le mie foto cerco di condividere con gli altri questo mio stato di grazia.
Ho lavorato duro per “trovare la quadra” ossia avere un lavoro che mi entusiasmasse, una casa affacciata sul mare dalla quale poter uscire direttamente con la muta per una nuotata all’alba, un piccolo gommone per poter andare alla ricerca di nuovi scorci da fotografare e uno studio poco distante da cui poter tornare a tuffarmi anche in pausa pranzo.
Ogni volta che vado in acqua porto con me una macchina fotografica, che sia la reflex con la sua custodia subacquea, o più semplicemente una piccola compatta. Con il tempo ho imparato che ogni giorno il mare mi offre qualcosa da immortalare, che siano gli animali, le bolle e gli anelli che faccio con la bocca, i tramonti, le albe, le onde.
In quanto surfista (pessimo) amo le onde e mi piace fotografarle nelle più svariate condizioni: con i surfisti, senza, da sopra e da sotto. Così come le onde, anche le bolle e gli anelli sono soggetti sempre mutevoli e mai uguali e per questo non mi stancherò mai di fotografarli, perché riescono sempre a regalare nuove prospettive ogni volta.
Ho la necessità di entrare in acqua tutti i santi giorni e quando proprio non posso, sento che qualcosa mi manca.
E forse per questo l’acqua, l’acqua salata del mare, è sempre presente anche nel mio lavoro. Che sia l’organizzazione di un Surf Festival o il disegno di una nuova muta.
Sembra un’ossessione? Si forse un po’ lo è. Il mare mi ha stregato. Non a caso cercando un titolo per il mio primo libro fotografico, altro non poteva essere che “La cospirazione dell’acqua”.